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Si comincia! Wikicrazia alla Social Media Week e su Facebook

Il mio libro riguarda un argomento molto specialistico, interessante per una piccolissima minoranza ma lontano dai pensieri di tutti gli altri più o meno come l’ammasso globulare M13. Eppure, con mia grande sorpresa, ho cominciato a ricevere richieste di presentarlo già due mesi prima di finirlo. Wow.

Tra le prime proposte arrivate, quella che si distingue per il tempismo praticamente perfetto viene da Mafe De Baggis, che mi ha proposto di presentare Wikicrazia alla Social Media Week a Milano. Il libro sarà letteralmente ancora fresco di stampa, e anzi speriamo che arrivi in tempo! Per chi volesse esserci, l’appuntamento è il 21 settembre, ore 14.00 all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele 11/12. Credo ci sarà anche una ripresa video, che poi sarà resa disponibile online. Appena Mafe mi manda un link all’evento lo condivido qui sotto.

Il mio editore supersocial Ottavio Navarra mi ha anche coinvolto in un’iniziativa che si annuncia molto divertente. Lui è più o meno lo sciamano di una tribù di utenti forti di Facebook. Ha pensato di dare vita a un appuntamento periodico di dibattito a partire dai libri che pubblica, partendo proprio da Wikicrazia. Funziona così: ci si trova alle 19 di mercoledì 15 settembre su questa pagina. Ottavio lancia un post di benvenuto e discutiamo attraverso i commenti a quel post. È contro ogni regola, perché si finisce per usare i commenti di Facebook come una quasi-chat, ma cosa ci volete fare, Ottavio è fatto così.

Per chi invece fosse interessato a organizzare una presentazione del libro, la cosa da fare è scrivere (o telefonare, se preferite) a Navarra Editore, e chiedere di Ottavio stesso.

Le città emergenti: pensieri lungo il Naviglio della Martesana

Che meraviglia il Naviglio della Martesana! Per i non milanesi, e i molti milanesi che non lo conoscono, si tratta di un bellissimo canale lungo 37 chilometri che porta le acque dell’Adda fino praticamente alla stazione centrale di Milano. Iniziato dal duca Francesco Sforza nel 1457 (e progettato con il contributo della più grande archistar di tutti i tempi, Leonardo da Vinci), il Naviglio è contemporaneamente un’opera per l’agricoltura (raccoglie le acque in eccesso, che alimentavano paludi, e ne permette la redistribuzione su terreni che ne abbisognano: si calcola che in questo modo siano stati valorizzati oltre 25.000 ettari di terreno coltivabile), e un’idrovia navigabile che collega la città all’Adda (e dalla fine del settecento in poi, attraverso il Naviglio di Paderno, al Lago di Como). Tanto per non lasciare le cose a metà, l’idrovia sforzesca è raddoppiata da una strada (alzaia), oggi trasformata in una splendida pista ciclabile che attraversa parchi e centri storici. Il tratto milanese mi ricorda un po’ Camden Town nei miei anni londinesi.

Pedalando sull’argine, pensavo che siamo abituati a considerare in qualche modo necessaria – inevitabile – la Milano attuale, con il sistema delle tangenziali, la quasi-autostrada cittadina di Viale Padova eccetera. Vista da qui, invece, mi appare caotica, priva di progetto e di visione: chiarissimo, invece, è il disegno sottostante la Milano quattrocentesca, le chiuse, i capofossi, i ponti, i parchi, i collegamenti strategici con l’Adda a est, il Ticino all’Ovest, il lago di Como a nord. Milano, insomma, è emergente: è andata così, ma poteva andare diversamente. La città che vediamo è il foglio su cui uomini (e donne, ma meno) separati dai secoli e dai loro diversi atteggiamenti culturali hanno scritto, cancellato, provato a integrare i vecchi disegni in disegni nuovi. E la tecnologia, con l’emergenza delle città, c’entra e molto: il Naviglio della Martesana è un’infrastruttura che valorizza appieno le tecnologie dell’agricoltura intensiva e della navigazione fluviale (gli Sforza avevano chiarissime le implicazioni logistico-militari di potere attraversare il ducato per via d’acqua). La tangenziale è un’infrastruttura che valorizza la tecnologia del motore a combustione interna.

Consiglierei a Diana Bracco e Lucio Stanca, che sono a capo della Società di Gestione dell’Expo, di farsi un giro in bicicletta lungo il Naviglio della Martesana per confrontarsi con le grandi ombre degli Sforza e di Leonardo. E per riflettere sulle scelte di tecnologie e stili di vita – le une, come sempre, strettamente intrecciate agli altri – che informeranno di sé la Milano di domani. La forma della città verrà di conseguenza.

Beam me up, Scotty! Milano apre un varco Second Life/Real Life

Giovedì 18 giugno proviamo a fare una roba carina, ancorché un po’ geek. Ci troviamo alle 19.30 per un aperitivo più o meno legato alla colonna milanese di Kublai, e fin qua siamo nella normalità meneghina. Ma alle 21.30 comincia la conferenza di Ruggero Rossi sulla network analysis come strumento per studiare i social network, e parte un film completamente diverso. Ruggero parlerà dal Porto dei creativi in Second Life, e il suggestivo spazio di Creaticity Gate (via Pasubio 14, zona Garibaldi) si trasformerà in un gateway tra la Seconda Vita e la prima. Per carità, niente in tutto: un buon collegamento in fibra, un wi-fi, un proiettore, un impianto di amplificazione. Però potremo vedere e sentire Ruggero e gli altri amici che intervengono dalla seconda vita a grandezza naturale o quasi: l’ubergeek Stex Auer sostiene che il lumen del proiettore è abbastanza alto per consentirci di vedere sullo schermo avatar grandi come le persone vere mantenendo la qualità del colore. Il teletrasporto di Star Trek ci fa una pippa.

Io tenterò di sdoppiarmi: sarò al Porto come Mr Volare, e a Creaticity Gate con la mia carcassa analogica. Se volete fare lo stesso venite con portatile e cuffia, ma controllate con Stex prima di iniziare, perché possiamo loggare un numero limitato di avatar prima di saturare la banda.

La conferenza, tra l’altro, sarà super interessante. Ruggero ha usato un crawler per ricostruire il grafo delle interazioni progettuali su Kublai, e su quel grafo ha fatto una serie di analisi matematiche. Io ho poi provato a prendere decisioni di gestione di Kublai sulla base di quella analisi.

Se vi interessa venire – in qualunque delle due vite – fatecelo sapere su Facebook o Kublai. Chi preferisce il buon vecchio web può seguire lo streaming.