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Il sud è pessimista (ma non se lo può permettere)

Ieri ero a Potenza per l’ultima riunione del progetto Visioni Urbane. Sala piena, begli interventi carichi di futuro del mio amico Paolo Verri – attuale direttore di Italia150 – e di Miki Espuma della Fura dels Baus. Dopo mesi e mesi di lavoro, presentiamo un risultato, un risultato vero: il documento sugli spazi creativi della Basilicata, che indica le linee lungo le quali verranno spesi i 4,3 milioni di euro stanziati allo scopo dalla Regione. Il documento è stato scritto con il contributo decisivo della community creativa lucana, e contiene novità importanti gli spazi in rete, un modello di governance che coinvolge un consiglio di saggi di alto profilo che “costringa” creativi e Regione a ragionare in modo strategico, l’evoluzione del blog di VU in un social network che consenta ai creativi di pensare insieme con il minimo sforzo, risorse consistenti per progetti pilota su prodotti culturali innovativi da collocare negli spazi, un gruppo regionale a fare camminare il tutto. Il presidente della Regione è venuto a dire di persona “Mi convince, lo facciamo”. Vittoria! Champagne!

O no? Dalla discussione è emerso che alcuni erano evidentemente scontenti. Perché? Perché manca ancora l’indicazione puntuale degli spazi, su cui interverranno criteri politici immaginati come biechi e opportunisti. Perché non è stata presa una decisione finale sul modello di gestione. Perché la Regione non programma le sue risorse a inizio anno. Perché non usa il suo peso istituzionale per trascinare i grandi sponsor sostenere le attività culturali. Perché…

Alcune di queste osservazioni mi sembravano giuste, altre sbagliatissime. Alcune erano pertinenti e in qualche modo “sotto il controllo” del gruppo di progetto di VU, altre ne erano completamente al di fuori (la programmazione della spesa culturale non è in capo alla presidenza). Non mi stupisce che a questo gruppo si rivolgano lamentele che riguardano altri settori della Regione: in realtà credo che sia un segnale di successo (abbiamo creato un canale di comunicazione che funziona talmente bene che la gente tende a farci passare tutti i suoi problemi). Quello che invece mi fa impressione è la fatica che si fa qui a a leggere un segnale positivo per quello che è: un passo, magari piccolo, nella direzione giusta. Se non risolvi tutti i problemi, sembravano dirmi i più scettici tra i creativi lucani, non hai risolto niente.

Con tutto il rispetto, non sono d’accordo con questa posizione. Credo che la Basilicata sia un posto un pochino migliore dopo VU di quanto lo fosse prima. Credo che non sia giusto aspettarsi che VU risolva i secolari problemi di rapporti tra i cittadini del sud e la loro pubblica amministrazione. Credo che il gruppo di progetto si meriti una pacca sulle spalle – e io sono stato attento a esprimere il mio apprezzamento e la mia gratitudine per tutti, i colleghi del DPS, quelli della Regione, la community creativa. Credo che sia importante celebrare insieme le vittorie, anche piccole – e quella di ieri tanto piccola non era.

Senza questo è difficile avere il senso che si sta progredendo, e quindi rimotivarsi a giocarsela, insistere, provare a costruire il cambiamento. Proprio per i problemi che devono affrontare, i meridionali meno di altri possono permettersi di piangersi addosso: il piagnisteo demotiva le persone, fa scappare il capitale umano e quindi alimenta il sottosviluppo. Ma è così difficile essere contenti per una cosa che è andata bene?
[Illustrazione di Silvio Giordano – grazie!]

Spazi creativi a sud

Una segnalazione dall’ottimo Tito Bianchi, economista in forza all’UVAL: sembra che negli ultimi tempi diverse amministrazioni del mezzogiorno si stiano interessando al tema degli spazi per la creatività. In Basilicata c’è il progetto Visioni Urbane, di cui ho parlato già molto perché sono coinvolto in prima persona come consulente del DPS; a Catanzaro un progetto Formez ispirato da Mimmo Cersosimo e condotto da un gruppo di suoi allievi sta affrontando lo stesso argomento (in realtà vorrebbero coinvolgere anche me, ci siamo incontrati la settimana scorsa per cominciare a parlarne); infine, sono in movimento le varie gemmazioni del progetto pugliese Bollenti Spiriti (ne ha scritto Marco qui), come questa. Questa attenzione mi fa piacere, ma non mi stupisce: gli spazi alla fine sono edifici, roba solida, che si tocca con mano e che porta consenso. La scommessa vera è farli vivere, e per questo temo proprio che ai creativi che rivendicano spazi da gestire serva una qualche nozione che esistono mercati dei prodotti culturali e che bisogna cercarli e svilupparli. Mica facile. Con il gruppo di Visioni Urbane stiamo ragionando su queste cose proprio in questo periodo, vi terrò informati.

Raccontare lo sviluppo: slide e foto

All’incontro della settimana scorsa di Visioni Urbane ho avuto uno strano mandato: io, uno straniero, avevo il compito di raccontare la scena creativa della Basilicata a Bruce Sterling, il nostro guru preferito. Questo è successo perché i creativi lucani non se la sono sentita di raccontarsi da soli, e hanno preferito un punto di vista esterno. Io avevo la relazione presentata a ottobre alla prima riunione fisica della scena, che era stata condivisa più o meno da tutti. L’ho un po’ arricchita e tradotta in inglese e il gioco era fatto. O no?

In realtà no. Sentivo che dalle mie slides mancava informazione, mancava la specificità della scena lucana. Andava bene per raccontare la scena ai lucani stessi, che hanno in testa i luoghi, le persone, le facce, i suoni: ma non per raccontarla a Sterling, che arriva da Austin e queste cose non conosce affatto. Allora ho chiesto ai creativi di mandarmi 3-4 foto ciascuno, scelte con l’unico criterio di volersi fare rappresentare da esse. Poi le ho inserite FRA le slides di contenuto: lista di punti importanti – foto – grafico – foto e così via. Volutamente, non ho inserito didascalie: volevo dare un’impressione estetica generale della creatività in Basilicata, un punto di vista sulla scena e non sulle singole iniziative. Mi sembra che questo trucco abbia arricchito la presentazione: certamente ho ricevuto parecchi complimenti da parte dei lucani stessi. Ecco le slides in questione: