Archivio dell'autore: Marco

CitizenCamp a Bologna

Ieri ho partecipato al CitizenCamp a Bologna, (non)conferenza su tecnologia e cittadinanza attiva.
La regola numero 8 del BarCamp, in perfetto stile Fight Club, dice che “Se questa e’ la tua prima volta al BarCamp, DEVI presentare”, e quindi ho fatto anch’io la mia presentazione, preparata in fretta e furia prima di partire. Tra l’altro Alberto ha dovuto cancellare il suo intervento all’ultimo momento per un impegno lavorativo (concerto), quindi ho cercato di integrare parte della sua presentazione nella mia. Non so se il risultato sia particolarmente chiaro o interessante, dovrei lavorarci un po’ di più credo, in ogni caso è questo:
Talent scouting e networking: comunicazione, progettazione partecipata e nuovi soggetti nelle stanze dei bottoni. Due piccole esperienze italiane: il progetto Equal Booster a Pescara e Correggio Mon Amour
(clicca sul titolo per scaricare il pdf della presentazione)

NB. The Hub non centra nulla con Correggio Mon Amour, progetto tutto correggese che seguo nel tempo libero. L’unico elemento in comune fra i 2 progetti sono io, e quindi il fatto che cerchi e tenda ad applicare lì quello che sto imparando da Booster.

A parte questo l’esperienza è stata molto interessante e stimolante (date un’occhiata ai link sul sito del CitizenCamp per saperne di più). Fra le persone che ho conosciuto cito qui Alberto D’Ottavi di Infoservi (con il quale forse collaboreremo in un progetto milanese) che mi ha detto di un possibile BarCamp “business oriented” da organizzare presso la sede di Yahoo a Milano, e Giorgio Jannis dell’associazione NuoviAbitanti, che mi ha parlato del Programma Operativo Nazionale “La scuola per lo sviluppo” e suggerito la possibilità di ottenere finanziamenti dal MIUR per progetti di formazione su musica e innovazione tecnologica nelle scuole.

Lancio l’idea di un BarCamp su musica e tecnologia a Pescara nei primi 2 giorni del festival, che ne dite?

Buone nuove

Primi riscontri positivi dalle istituzioni pescaresi: l’assessore ai grandi eventi ha garantito il suo appoggio al festival, che si concretizzerà nella fornitura di spazi e servizi e nel finanziamento di un headliner “di fama nazionale”. Ovviamente questa disponibilità “libera risorse”, rendendo possibile la progettazione di molti altri eventi e iniziative all’interno del festival. L’assessore parteciperà anche alla conferenza stampa di martedì, rendendo pubblico il suo appoggio all’iniziativa.

Nel frattempo abbiamo anche allacciato i primi rapporti con la comunità universitaria: Fabio Stella dell’associazione di studenti universitari 360° si è dichiarato disponibile a collaborare con noi (in forme ancora da definire, di sicuro attraverso la diffusione di informazioni sul festival agli associati e non) e il Prof.Andrietti (anche responsabile di Soundlabs) pensa di organizzare nell’aula magna dell’Università un convegno sul “La musica indipendente italiana all’estero.” Anche questa può essere una importante risorsa, sia a livello di istituzione-università, sia per la partecipazione degli studenti agli eventi e all’organizzazione.

Integrare le idee e i progetti venuti dal tavolo di progettazione: quando una coalizione si può definire coalizione?

La riunione di lunedì e i successivi due giorni di consultazioni hanno visto finalmente delinearsi sia la proposta di festival che le linee guida dell’associazione. Entrambe verranno presentate martedì 27 alle 11.00 nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, alla presenza di diversi esponenti della pubblica amministrazione e dei media. Questa scelta ci è stata suggerita dai nostri contatti “istituzionali” stessi, il momento è giusto per “giocare d’anticipo” e presentare la nostra proposta alla città. I buoni risultati di questi ultimi giorni di lavoro non possono però servire a cancellare le difficoltà e i problemi emersi nella progettazione partecipata.

Nonostante entrambe le proposte siano uscite dai gruppi di lavoro nei tempi stabiliti (meno di 2 mesi), è inutile negare che l’attività del Gruppo Progettazione Evento abbia avuto diversi problemi. Molti di questi sono già stati menzionati, altri lo saranno in seguito. Uno di questi è stato secondo me il fatto che all’interno del gruppo non si sia affermata e riconosciuta una leadership, una guida che “prendesse in mano la situazione” e cercasse di essere sintesi e interprete delle diverse proposte e anime del gruppo. Relativamente a questo punto, la nostra responsabilità di coordinatori di questo processo è stata quella di attendere forse troppo che questa sintesi si manifestasse autonomamente, lasciando che i lavori avanzassero per troppo tempo in modo lento e disorganico. Con la riunione di lunedì abbiamo proposto noi, di nuovo guida e non semplici coordinatori del processo, la nostra sintesi, che è stata subito accettata nelle sue linee generali (c’è chi poi ha detto: “non so se vi rendete conto che quello che dite voi, si fa”).

Per il futuro rimangono però tutti gli interrogativi legati al fatto che Booster “non è per sempre”, a fine settembre finisce, quindi l’associazione dovrà dotarsi di autonomi processi decisionali di discussione e deliberazione, e questo non potrà avvenire finchè i soggetti non si confrontano apertamente sulle idee e i progetti. Come suggerito da Paolo Verri (Torino Internazionale): “Chi va al tavolo di progetazione non si può permettere di lasciarsi dietro o davanti qualcosa di non detto grazie al quale lui è un po’ più furbo degli altri. Costruire una coalizione significa confrontarsi alla pari, facendo sì che ciascuno si tolga qualcosa della sua autorevolezza…”. Quello che è successo qui credo sia che nessuno si è esposto, non c’è stato il coraggio di criticare apertamente le proposte degli altri e di cercare una sintesi attraverso la discussione. Tutti hanno ripetutamente chiesto che fosse Booster a dare la linea e la sintesi. Ora l’abbiamo fatto, ma se si vuole veramente creare una coalizione credo sia il tempo di vedere “qualche litigata” alle riunioni.

Fortunatamente qualche segnale c’è: vedere l’ipotesi di programma “su carta”, giorno per giorno, ora per ora, che necessariamente taglia molte delle proposte pervenute, rende più facile e concreto il confronto. Ancora qualche settimana e tutto sarà più definito.