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TweetyourMEP: dialogare online con i parlamentari europei

Vincenzo e altri hanno notato che molti leader politici usano i social media in modo unidirezionale, come se fossero un podio elettronico in un comizio di piazza. La questione non è tanto se loro cambieranno il loro modo di lavorare in rete, quanto se noi, cambiando il nostro modo di rapportarci a loro, li costringeremo a farlo.

Nell’ultima settimana o giù di lì, un generosissimo gruppo di smanettoni e attivisti di dati aperti che partecipano alla mailing list di Spaghetti Open Data ha realizzato un applicativo che si chiama TweetyourMEP. Funziona riutilizzando la base dati di EPNewsHub, un aggregatore dell’attività sui social media degli europarlamentari. Con gli stessi dati, TweetyourMEP ne ribalta la prospettiva: non è fatto per informarci su ciò che fanno e pensano i deputati europei, ma per consentire a loro di sapere ciò che pensiamo noi. E no, non è una riedizione della vecchia lettera al rappresentante politico. C’è una differenza decisiva: le lettere (o anche le email) sono in fatto privato – nessuno può vedere se io ho scritto un’email a un leader politico, né se lui o lei mi ha risposto. Questo rende l’ingaggio con il singolo cittadino un uso inefficiente del tempo di un europarlamentare (alcuni di loro hanno collegi di milioni di elettori). I tweet, invece, sono pubblici. Un europarlamentare che ingaggia su Twitter sta usando il suo tempo meglio che nel rispondere a una email, perché con un tweet solo “colpisce” non solo la persona che ha scritto il primo tweet di domanda o commento, ma anche molte altre persone, nella rete sociale sia del parlamentare che del cittadino.

TweetyourMEP è un piccolo atto d’amore per la democrazia europea da parte dei civic hackers italiani. Usatelo con orgoglio e rispetto, diffondetelo, aiutateci a migliorarlo. E avanti così.TweetyourMEP is a small act of love for European democracy from Italian civic hackers. Use it with pride and respect, spread the word, help us improve it. And keep up the good work!

TweetyourMEP: online two-way dialog with members of the European Parliament

Many observers have noted that most political leaders use social media mostly for one-way communication, as it they were a podium in an electronic square. The question is not so much whether they will change their approach, as whether citizens, changing their own approach to politicians online, will force them into a different communication style.

In the last week or so, a generous group of hackers and open data activists in the Spaghetti Open Data mailing list has cooked up an app called TweetyourMEP. It reuses the dataset of EPNewsHub, an aggregator of social media activity of members of the European Parliament. With the same data, TweetyourMEP takes a very different road: rather than enable MEPs to inform us on what they think and do, they enable us to let them know what we think and care about. And no, it is not like writing letters to your representative. There is a critical difference: letters (or emails) are private – no one sees whether I have written to a political leader, nor whether he or she replies. This makes engaging with individual citizens a pretty inefficient use of time (some MEPs have constituency of millions of voters). Tweets, on the other hand, are public: a MEP engaging citizens on Twitter is making a more efficient use of her time, because she is being seen to engage by everyone in both her own and that citizen’s social network.

TweetyourMEP è un piccolo atto d’amore per la democrazia europea da parte dei civic hackers italiani. Usatelo con orgoglio e rispetto, diffondetelo, aiutateci a migliorarlo. E avanti così.TweetyourMEP is a small act of love for European democracy from Italian civic hackers. Use it with pride and respect, spread the word, help us improve it. And keep up the good work!

Democratizzare la società dei dati

“I dati sono il nuovo petrolio”. Il progresso tecnico sulla computazione e la pervasività dell’Internet sociale rendono disponibili a basso costo enormi quantità di dati sul comportamento umano – e gli strumenti per elaborarli. Purtroppo, le istituzioni democratiche non sembrano attrezzate per cogliere la sfida dei big data, e rischiano di trovarsi in una situazione di soggezione rispetto alle grandi imprese high tech. Venerdì ho provato a condividere qualche riflessione in merito al convegno I numeri del futuro, che si è tenuto a Firenze su iniziativa dell’Unione Statistica dei Comuni Italiani (grazie di avermi invitato!). Impegnato con la RENA Summer School a Matera, ho dovuto intervenire in video: lo potete vedere qui sopra. Che ne dite, mi preoccupo per niente?