Opengov al quadrato: il Parlamento Europeo apre ai cittadini la sua dichiarazione scritta sull’open government

Il Parlamento Europeo si muove sul governo aperto. Lo fa con una dichiarazione scritta, uno strumento che serve ad aprire o rilanciare dibattiti su temi di competenza dell’Unione.

Con una mossa molto wikicratica, i deputati europei Gianni Pittella, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Marietje Schaake, Maria Matias, Katarina Nevedalova hanno caricato la bozza di testo della dichiarazione scritta sulla piattaforma per il commento collaborativo co-ment.com. Il titolo del documento scalderà il cuore a chi conosce e ama la forma di governance ultraaperta della rete: Request for comments: Written declaration on open and collaborative government.

La RFC resterà commentabile fino al 9 aprile. Poi verrà riscritta in modo da tenere conto dei commenti, tradotta nelle varie lingue ufficiali dell’Unione e sottoposta al Parlamento. Inutile dire che più la “fase wiki” della scrittura sarà partecipata, più è probabile che gli europarlamentari la approvino, contribuendo a portare il tema open government al centro delle agende della Commissione e degli stati membri. Diamoci sotto.

Un pensiero su “Opengov al quadrato: il Parlamento Europeo apre ai cittadini la sua dichiarazione scritta sull’open government

  1. Renato Turbati

    La disponibilità di dati on line permette un nuovo approccio alla valutazione. Mi collego in questo al post intitolato “La valutazione è sopravvalutata”? Tutti sanno che uno dei motivi per cui la valutazione costa tanto, è il costo della raccolta di dati che deve essere rigorosa e continua per permettere una valutazione seria. Se si riuscisse, per politiche e programmi significativi, ad aumentare la disponibilità di dati raccolti durante la loro realizzazione, si potrebbero ingaggiare soggetti terzi per la valutazione che potrebbero usare quelli già disponibili per ragionare sui dati e su quello che dicono. Una piattaforma on line in grado di estrarre i dati che si ritengono utili a fini valutativi, da un panel di dati pubblici più grande, permetterebbe certamente la nascita di una modalità/metodologia valutativa meno costosa, più radicata sulle esperienze concrete e meno in balia delle interpretazioni top down, più “criticabile” perchè gli stessi dati sarebbero a disposizione di tutti coloro che volessero cimentarsi con una attività parallela di “controllo”.
    Sarebbe una bella cosa. Ciao.

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