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I cugini americani: il dono di PDF Europe

Sono appena tornato dal PDF Europe. PDF Europe è uno spinoff del Personal Democracy Forum, una conferenza che si occupa di come Internet possa migliorare la democrazia (cioè la politica) e il governo (cioè le politiche). Il PDF originale si tiene a New York dal 2004; lo spinoff europeo è appunto a Barcellona dal 2009. Ho avuto l’onore di essere invitato come speaker a entrambe le edizioni; credo di poter dire di conoscerlo bene.

PDF Europe è il figlio legittimo della cultura di condivisione della conoscenza e creazione di comunità di Internet. Come la conferenza madre, è stata creata dall’imprenditore americano Andrew Rasiej, un pioniere della rete che ha abbastanza influenza da reclutare i più innovativi e influenti esperti del mondo digitale: Clay Shirky, danah boyd, Howard Rheingold, per esempio. E gratis. Appena la conferenza di New York cominciava a prendere piede, Andrew e il suo braccio destro Micah Sifry hanno creato una succursale europea, e sono ripartiti da zero.

Ci sono molti convegni su Internet e tecnologia su questa sponda dell’Oceano atlantico, ma PDF Europe è unico. Per prima cosa, non è dominato dall’industria: le grandi imprese high tech ci sono (Google è uno sponsor importante), ma stanno attente a non rubare la scena agli attivisti e ai funzionari pubblici che sono la vera spina dorsale della community di PDF. Non si sente molto parlare di branding o di marketing: quest’anno l’intervento più gettonato è stato quello di Marko Rakar, un blogger croato che ha svelato la frode elettorale endemica nel suo paese con una base dati recuperata in modo fortunoso, un occhio attento e il suo blog (è stato perfino arrestato). L’anno scorso, il fondatore di Wikileaks Julian Assange ci diceva che no, quando è in Europa non gli sembra di essere in pericolo di vita – in Africa è un’altra storia. Con tutto il rispetto, trovo questi usi di Internet molto più interessanti del branding e del marketing.

In secondo luogo, PDF Europe incarna ciò che amo di più della cultura americana. Se ci pensate è stupefacente: c’è un gruppo di americani che lavorano molto duro, volontariamente o per compensi piuttosto bassi (anzi, scommetto che Andrew per ora è in perdita) per dare a noi europei un luogo di incontro comune per parlare di e-democracy e e-government. È come se ci dicessero, coraggio, ragazzi! Potete e dovreste creare un movimento continentale per migliorare la democrazia e il governo. Aspettate, vi diamo una mano noi, vediamo come si può fare. Mi sembra una cosa americana quanto le stelle-e-striscie: idealismo, più atteggiamento costruttivo, più un vero senso di fratellanza con il Vecchio Continente. È come quelle storie di zii d’America da tempo persi di vista che improvvisamente ricompaiono, e portano regali. Mi fa vergognare un po’ di quanto noi europei possiamo essere ossessionati da differenze insignificanti, e così perdere di vista il nostro percorso comune.

Quindi, che tu sia un attivista o un funzionario pubblico, se stai provando a migliorare la tua democrazia con Internet ti consiglio con tutto il cuore di andare al prossimo PDF a conoscere queste persone. Loro credono davvero in noi. Il minimo che possiamo fare in cambio è credere un po’ in noi stessi.

Introducing: the book (with a little help from my friends)

In 2010 I’ll release a book on user generated policies. I am passionate about this subject: I think that the web 2.0 wind blowing on public authorities is a great chance to bring about a profound change in the way citizens concern themselves about public policies, making it more informed, effective, and even fun.

The book is called Wikicrazia – Government at the time of the Internet: understanding it, designing it, participating as a leader, and will be released on September 15th by Navarra Editore. It aims at reporting from the frontier of the subject (certainly I put the best of my knowledge into it), dealing with complex issues while staying reader-friendly and engaging. I worked on it for a year, and have now gotten to a draft we think is good enough for printing.

But we are not going to print it just yet. We are going to do something different: this is a book on collaboration on the Internet, and it makes sense to open it to collaboration on the Internet. No one is smarter than everyone, least of all I. So I’d ask you, if you have a little time to spare and you are intrigued, to help me write a final, improved version, the one that will get printed. You stand to gain my everlasting gratitude and a public recognition of your work on the book. To take part, or just to have a look at the draft, start here.

E ora, un libro (with a little help from my friends)

Nel 2010 pubblicherò un libro sulle politiche user generated. E’ un tema che mi appassiona: penso che la ventata di web 2.0 che ha investito la pubblica amministrazione sia una bellissima occasione per riformare in profondità il modo con cui i cittadini si occupano delle politiche pubbliche, rendendolo più informato, più efficace e persino più divertente.

Il libro si chiama Wikicrazia – L’azione di governo al tempo della rete: capirla, progettarla, viverla da protagonista, e uscirà il 15 settembre per Navarra Editore. Vuole essere un libro di frontiera (sicuramente ci ho messo il meglio di quello che so), che tratta di temi complessi rimanendo semplice e scorrevole. Ci ho lavorato per un anno, e sono arrivato a una bozza pubblicabile.

A questo punto potremmo anche andare in stampa, ma invece ci è venuta l’idea di fare una cosa diversa: questo è un libro sulla collaborazione via Internet, e ha senso aprirlo alla collaborazione via Internet. No one is smarter than everyone, figuriamoci io. Quindi ti chiederei, se hai un po’ di tempo e se la cosa ti intriga, di aiutarmi a scriverne la versione finale, quella che verrà stampata. Avrai in cambio la mia eterna riconoscenza e il pubblico riconoscimento del lavoro svolto. Per partecipare, o anche solo per dare uno sguardo alla bozza, guarda qui.