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Noi, adesso: la Open Declaration scalda i motori

Paul Johnston di theconnectedrepublic (è l’iniziativa di Cisco sui servizi pubblici in rete) ha fatto questo video, che secondo me è straordinario. Le persone che vedete stanno tutte leggendo la Open Declaration sui servizi pubblici europei. Lo trovo emozionante, anche a prescindere dal gioco a riconoscere chi è chi (ehi, aspetta quello non è Lee Bryant?). Potete contribuire anche voi: basta riprendersi mentre si legge ad alta voce la propria parte preferita della dichiarazione (testo qui) e postare il video come commento video a quello di Paul.

Però a me piacerebbe di più fare un’altra cosa, e cioè fare una versione italiana. La traduzione esiste già (qui: grazie a Francesco e a Gianluca che ha lanciato l’idea). Qualcuno, oltre a me, avrebbe voglia di riprendersi mentre ne legge un pezzo?

UPD – Il gruppo Facebook della Open Declaration è diventato molto vivace, 100 iscrizioni da ieri sera (sono le 11 del 3 novembre). Se avete un po’ di tempo, questo è un buon momento per visitarlo e partecipare.

UPD 4 novembre – David Weinberger parla della dichiarazione sul suo blog – e l’ha firmata. Suvvia, potete farlo anche voi, no?

This voice is your voice

Da quando esistono, la blogosfera prima e la statusfera poi sono percorse da una certa insoddisfazione per la “vecchia politica”. Immagino che l’idea sia che “noi” – qualunque cosa questo noi voglia dire – siamo meglio. Se fossimo “noi” ad amministrare e rappresentare il paese – o l’economia, o il mondo – faremmo un lavoro migliore.

La Open declaration on European public services ci dà un’ottima occasione di appoggiare un nuovo modo, totalmente figlio della rete, di contribuire al miglioramento della gestione pubblica. E’ partita dal basso, per iniziativa di una piccola tribù globale e molto connessa, il “rowing committee”; si è sviluppata attraverso un processo collaborativo, i cui ingredienti sono 12 (dodici) tools e 55 (cinquantacinque) euro – qui il budget; ed è arrivata a un traguardo importante, quello di dividere le luci della ribalta della conferenza europea di Målmo con la dichiarazione dei ministri competenti.

Cosa vogliamo di più? Per una volta possiamo fare di più che lamentarci. Possiamo andare al mini-sito e firmare la dichiarazione. Ci sono anche le istruzioni per passare parola, che per “noi” – forniti come siamo di account Twitter e Facebook – sarà semplice e naturale come condividere con i nostri cari quale hit di Sanremo anni 80 siamo.

David, Paul e Nadia ci rappresenteranno a Målmo. I ministri hanno dietro le spalle legittimità, apparati e potere. Loro hanno soltanto le nostre voci. Che siano tante, allora! This voice is your voice, come avrebbe detto il vecchio Woody Guthrie.

La strada per Malmö: riformare l’amministrazione dal basso

Come avevo già scritto, Public Services 2.0 ha lasciato un piccolo segno: si è formato un gruppo di persone – poche, qualche decina, da tutto il mondo – riunite intorno a David Osimo e Paul Johnston. Questo gruppo ha le competenze e la costanza per provare a portare la voce del popolo della rete nella discussione sull’e-government in Europa. Ci siamo chiamati, per scherzo, il “rowing committee”: non ci sono capi, più remi e fai fatica e più ti fai rispettare.

Abbiamo condiviso un processo collaborativo piuttosto articolato, discutendo su una mailing list, scrivendo insieme un blog e usando altri strumenti per l’editing collaborativo. Così abbiamo prodotto questa dichiarazione. Proprio in questi giorni sta ricevendo un ultimo giro di commenti anche molto qualificati (ci sono i responsabili di tutti i miei progetti preferiti, da Farmsubsidy a Patientopinion).

Abbiamo chiesto alla Commissione Europea di portarla alla conferenza ministeriale di Malmö, dove verrà presentata una dichiarazione dei ministri europei responsabili per l’e-government. Tengo a precisare che non ci hanno chiesto di partecipare: siamo stati noi a reclamare visibilità per un’iniziativa dal basso. Ma la Commissione, sportivamente, ha accettato, e il mese prossimo, a Malmö, questa piccola tribù globale stabilirà un piccolo precedente. Innovazione (incrementale, per carità) è anche questo.

C’è ancora spazio per dare una mano. Andate qui, leggete e commentate, aiutateci a fare girare la voce, e fate con noi la strada per Malmö.

UPD 13 ottobre – Oggi è l’ultimo giorno utile per commentare la open declaration. Da domani verrà messa online la versione finale, e si passa all’endorsement.