Irriverenza e artigianato: il ritorno del subversive engineering

Choco Canel mi segnala Graffiti Research Lab, la risposta del subversive engineering ai vari giri di vite sulla cultura urban e sui graffiti in particolare. Con un potente proiettore al laser e un’interfaccia basata sui canonici tre accelerometri (Choco mi assicura che sono facili ed economici da costruire con materiale off-the-shelf) puoi fare graffiti spettacolari. La parte più bella è che basta spegnere il laser per farli sparire, quindi è praticamente impossibile essere arrestati!

Mi piace proprio questo miscuglio di capacità artigianale di fare, urgenza espressiva e irriverenza. Lo chiamano subversive engineering. Molto tempo fa, se non ricordo male, lo stesso miscuglio si chiamava… arte.

 

3 pensieri su “Irriverenza e artigianato: il ritorno del subversive engineering

  1. Pingback: Laser graffiti « Media 2.0 Open Lab

  2. Riccardo "rattobondo" Saponi

    Sono stato alla “Fete des lumieres” a Lione lo scorso dicembre(che consiglio fortemente epr il forte impatto visivo e per il calore dei Lionesi..e per i litri di vin chaud che ti fanno bere). Fra le varie installazioni ad opera di vari “artisti della luce”, di fama internazionale, c’era anche un’installazione simile. Era la gioia dei bambini e di quelli come me, ingegneri elettronici, che han cercato di capire qual era il funzionamento.
    Saluti, sa uno che ti segue sempre.

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