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Milano Living Lab

Luca Galli di Infoservi ha avuto una grande idea: il Milano Living Lab. Si tratta di una specie di forum informale di imprese e università (Nokia/Siemens, 24Ore, TXT, Neos, Infoservi, Cattolica, Nuova Accademia, Bicocca…) che condivide una visione strategica sulla produzione e sperimentazione “in vivo” di innovazione; è un concetto in questo momento abbastanza visibile e “sponsorizzato” dalla Commissione Europea. Ha organizzato una prima riunione il 5 febbraio e, molto gentilmente, ci ha invitato (io ero a Manchester, è andato Marco a nome di The Hub). Abbiamo fatto circolare un memo in cui proponiamo di caratterizzare il Living Lab milanese sulle industrie creative (la mia solita fissa…) e pare che l’idea sia piaciuta.

Giovedì Luca mi ha proposto di fare parte del Core Team del Milano Living Lab insieme a lui stesso e a Adriano Solidoro della Bicocca: se ho ben capito si tratta di essere un po’ gli animatori di questo allegro gruppetto, quelli che “tengono in tensione” il progetto e il suo calendario. Ho accettato, mi interessa troppo un luogo di relazioni così. E poi Luca è una persona molto affascinante: come vi sembra un filosofo che ha fatto un investimento serio su internet quando era ora (anni 90) per poi diventare un esperto di hi-tech?

… e a Roma

Riesco solo adesso a postare sul mio viaggio a Roma, durato da lunedì a mercoledì. Insieme all’amico Francesco D’Amato – tra l’altro coordinatore del Master sull’industria musicale dell’Università La Sapienza in cui insegno anch’io – e a Enrico Calligari di Sporco Impossibile siamo consulenti della costituenda Fondazione Cesare Andrea Bixio, che dovrebbe occuparsi di creatività e innovazione. In particolare, secondo me, dovrebbe occuparsi di innovare sui modelli di business per le industrie creative, che faticano a trasformare in profitti le nuove opportunità offerte dalle ICT e dal web sociale.

Il gruppo, di cui sono il coordinatore, si sta muovendo per capire quali potrebbero essere le attività della Fondazione, e come potrebbe essere fatto il business plan. Con grande gentilezza e competenza – e perfino con entusiasmo – Edoardo Marinelli dell’incubatore tecnologico ITech, Luigi Fusco dell’Agenzia Spaziale Europea e del Frascati Living Lab e i due Davide (Pellegrini e Bennato) di Downing Street ci hanno fatto da guida alle iniziative targate “innovazione” della capitale. Alla fine la nostra piccola idea ha raccolto davvero molto interesse e offerte di disponibilità, il che sembra indicare che si fanno moltissimi contenitori (incubatori, tecnopoli, finanziarie per l’innovazione ecc.) ma che i contenuti – soprattutto sulla marketability – scarseggiano.

Luigi, in particolare, mi ha colpito molto. E’ un fisico delle particelle che lavora da molti anni in ESA, occupandosi prima di Meteosat e poi di progetti vari legati alle tecnologie dello spazio e dei satelliti. Siamo stati insieme due ore, parlando di tutto: dai concerti di cui si fanno video utilizzando le immagini girate in tempo reale dai fans con i cellulari e uploadate via bluetooth o GPRS al traffico cellulare nella zona del Circo Massimo mentre l’Italia vinceva la finale dei mondiali di calcio.

Dopo Pasqua organizzeremo a Roma un seminario in cui presentare meglio la nostra idea e raccogliere qualche alleato. Vedremo come va a finire.