“So, what are you doing?”

Fiamma Fumana are taking a break: we do not intend to play any more shows before 2008. Many people are asking me “So, what are you doing now?”

Lady Jessica, maybe inspired by Martyn Bennett, is producing an album of Arezzo folksongs generously sprinkled with elecronica, commissioned by IMAIE. She is using field-recorded vocal samples of farmers and craftsmen (maybe the same recordings made by Diego Carpitella and Alan Lomax over 50 years ago?), She is producing, and – if I’m not mistaken – ex-Fiamma Fumana Marco Bertoni will also be involved in mixing and mastering. I don’t know a lot more than this, I hope she’ll give us more details herself on this blog.

Roberta is very busy recording, too, In her case, she is recording no less than her first – and long overdue – solo album. We talk a lot about the songs, and she has played some for us (I’m a fan anyway, I used to go her shows even before she joined FF), but here, too, I prefer it is her to write about it.

Medhin is in a photography-and-commitment period: she is active in a NGO called G2, which rallies second-generation immigrants, those born in Italy of immigrant families. I think it’s a great idea, and I hope it does well. In fact I’d like to help out somehow.

Paolo is working in his own studio. Among other things, he is speaking about a project of N.O.A. with Fondazione Andrea Pazienza.

Me? I’m preparing a nice little show with two old friends, Cisco and Giovanni Rubbiani. I’ll write about this in a separate post.

5 thoughts on ““So, what are you doing?”

  1. Alberto

    Questo tuo amico si chiamava per caso Ernesto Guevara, de la Serna (anche lui emigrato dall’Argentina al Messico e poi a Cuba)? 🙂

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  2. Medhin

    Ero in stazione con Maricel stamattina a organizzare il viaggio per il prossimo workshop G2 e, mi raccontava di questo botta e risposta via web con Alberto.eh eh questo piccolo simpatico mondo ; )
    E’ vero, sento spesso i G2 precisare definizioni magari pure a ragione, nel tentativo di cominciare anche attraverso le parole un processo di riconoscimento di chi sono(chi siamo).
    E’ un dato di fatto che la mia faccia scura e i miei capelli ricci, facciano storcere il naso quando rivendico la mia italianità.
    Quando invece mi dichiaro eritrea, è il mio accento milanese in tigrigna che mi tradisce.
    Se questo è stato un problema in passato, in seguito mi ha costretto a prendere coscenza io per prima di chi sono e, da dove vengo o, voglio venire.(sul dove andare stò lavorando).
    Sono molto d’accordo con Alberto sul concetto di scegliere le radici a cui ispirarsi(infatti lo ripeto molto spesso anch’io) e, sullo scegliere di essere ponte tra due mondi.
    Come G2 credo che potremmo avere un punto di vista privilegiato essendo ponte tra più culture.
    Di fatto però andiamo incontro a problemi di tipo legislativo e in parte anche sociali.In entrambi i casi, la vedo lunga ma, come diceva un amico, la battaglia va almeno combattuta.
    Mé

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  3. Alberto

    Ciao Leciram. Spero proprio di non avere offeso nessuno, non era certo questa la mia intenzione! Sono, credo, molto influenzato dalla conoscenza di diverse organizzazioni americane che associano i cosiddetti Italian Americans, che sono poi quasi tutti cittadini americani le cui famiglie sono negli USA da due o più generazioni. Non si sentono immigrati, e non lo sono, ma non si sentono neanche esattamente americani come i discendenti dei padri pellegrini; il rapporto con l’Italia rimane una cosa speciale per queste persone, e lo usano per introdurre una diversità culturale extra nel melting pot americano. La cosa che credo di voler dire è che alcune persone -me compreso -“scelgono” di sentirsi un po’ emigranti, di portare nel cuore una patria a cui ispirarsi, da raccontare a chi ha voglia di starti a sentire. Questa scelta di essere ponte tra due mondi (nel mio caso tra l’Emilia della resistenza e della ricostruzione e l’Italia attuale) è ciò che leggo nella sigla G2, e che mi interessa moltissimo. Però magari sbaglio a proiettare pensieri miei sull’operare di altri…

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  4. leciram

    ciao Alberto, grazie per la dritta sul compleanno di Mé (su flickr) e anche per la segnalazione del sito di G2. Solo una piccolissima precisazione (questi G2 sono suscettibili :D) … Seconde generazioni sta però per seconde generazioni dell’immigrazione (come processo di cambiamento della società italiana) e non per seconde generazioni di immigrati… questo è valido soprattutto per chi tra noi è nato in Italia (che è “emigrato” solo dalla pancia della mamma alle mani del dottore ;))

    leciram

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  5. david

    ciao alberto!
    che bello, quante cose nuove, speriamo che il trio lescano (era così?) produca qualcosa di interessante, che il giova è un po sparito dalla circolazione, almeno sul web.
    Un grande in bocca al lupo a tutti i FF per le varie cose che state facendo ed in particolare a medhin col G2 che fa piu o meno quello che faccio io qua ad A Coruna con gli immigrati.

    un abrazo y hasta pronto.

    David

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